L'associazione
Inizialmente, la nostra idea di aiutare e sostenere in modo diretto e concreto queste popolazioni si è realizzata grazie all'autotassazione personale e di un ristretto numero di amici. Adesso, visto il maggior numero di persone che vogliono condividere con noi queste esperienze, abbiamo pensato di costituire l’associazione "Amici dell’Africa", senza snaturare minimamente il nostri obiettivi e lo spirito che ci muove. Elena, Marcella e Davide insieme ad alcuni bambini della scuola Infatti, il punto fermo dei nostri aiuti è quello di destinare a chi ne ha bisogno il 100% degli aiuti stessi, senza disperdere risorse in strutture organizzate, uffici, segreterie, etc…
Per evitare inutili spese postali, i sostenitori dei nostri progetti non riceveranno a casa depliant informativi o materiale pubblicitario, ma avranno la possibilità di tenersi informati sullo svolgimento dei lavori, tramite il nostro sito e la posta elettronica, al seguente indirizzo e-mail:amicidellafrica@gmail.com oltre che come ovvio, parlandone direttamente con noi.
Abbiamo sottolineato che i nostri aiuti vengono portati in modo diretto e concreto perché provvediamo senza intermediari a recarci, senza spese per l’associazione, nei luoghi di svolgimento dei progetti. Invitiamo chiunque volesse sostenere i progetti a partecipare in uno dei modi indicati nella pagina aiuti.
Crediamo che sia un nostro dovere occuparci di chi è povero, di chi è emarginato e di chi è più debole come i bambini, i malati e gli anziani. Noi viaggiamo in Africa da tanti anni, nei paesi più poveri come il Niger, il Burkina Faso, lo Zambia, il Togo, il Benin, il Malawi, cercando di dare il nostro contributo con piccoli progetti di aiuto dove riscontriamo le situazioni di maggiore "povertà e degrado".
Siamo consapevoli del rispetto e dell'estrema delicatezza che occorrono nel muoversi in realtà sociali che è di fondamentale importanza capire, ancor prima di aiutare. L'obiettivo che ci prefiggiamo è quello di aiutare, senza alterare gli equilibri culturali e sociali, già molto delicati, delle popolazioni che incontriamo.